All’evento Longevity Strategies nove esperti hanno approfondito come migliorare non solo la lunghezza della vita ma anche la sua qualità
All’evento Longevity Strategies, organizzato da Unifarco - leader in Italia nello sviluppo, nella produzione e nella distribuzione alle farmacie di prodotti cosmetici, nutraceutici, dermatologici, dispositivi medici e make-up – 9 esperti nel settore longevità e invecchiamento, hanno analizzato nel profondo le cause dell’invecchiamento e i possibili rimedi per migliorare la vita umana.
Se in passato l’approccio al tema era quello di limitare le conseguenze dell’invecchiamento, oggi si tende a intervenire sul processo fisiopatologico scatenante, direttamente correlato allo stile di vita dell’individuo. Uno stile sano permette infatti di migliorare le aspettative di vita fino a 24.6 anni in più.
"La longevità si lega indissolubilmente al tema dell’aging, il risultato dell’interazione tra genetica e ambiente" ha spiegato Barbara Arredi, biologa e genetista. "Il processo di invecchiamento è scatenato principalmente da 3 fattori: la predisposizione genetica (che influisce fino al 30%) l’epigenetica (branca della genetica che studia tutte quelle modificazioni ereditabili che portano a variazioni dell'espressione genica senza però alterare la sequenza del DNA) e l’ambiente esterno. I geni coinvolti nel processo di invecchiamento sono direttamente collegati alla risposta del corpo allo stress ossidativo, ai meccanismi relativi alla nutrizione, al c.d. fenomeno dell’Inflammaging (processi infiammatori causa di diverse patologie) e all’immunosenescenza, l’invecchiamento del sistema immunitario".
"Un ruolo importante è rivestito dagli ormoni della longevità, le cui modificazioni nell’individuo anziano si dividono in patologiche (tra queste le disfunzioni tiroidee) e para-fisiologiche (tra cui si annovera per esempio la menopausa e l’andropausa). È bene considerare che qualsiasi terapia sostitutiva (estrogenica, androgenica o legata al deficit dell’ormone della crescita) volta a influire sulle fisiologiche alterazioni ormonali va valutata con molta attenzione, in quanto potenziale portatrice di alcuni svantaggi. Una soluzione può essere invece l’unione tra attività fisica quotidiana e una dieta funzionale VLCKD (very low calories ketogenic diet)" ha commentato Giovanni Gambelunghe, medico specialista in endocrinologia.
Un altro tema che riveste un ruolo fondamentale nell’invecchiamento è la barriera cutanea. "Gli effetti dell’esposoma esterno sulle barriere epiteliali sono ormai molto noti e sono la causa di infiammazioni corporee" ha commentato Gianni Baratto, Vice President di Unifarco. "Direttamente collegati ai processi infiammatori sono i radicali liberi, causati da una limitata barriera cutanea. Dal concetto di anti-ageing stiamo passando al nuovo principio dell’intelligent aging, studiando prodotti che si basano su principi attivi volti a tutelare la barriera, è possibile contrastare alla fonte le cause dell’invecchiamento". Alla longevità contribuisce altresì la funzione intestinale, principalmente nel ruolo della barriera. "La riduzione della funzionalità della barriera intestinale diviene causa di infiammazioni, che sono correlate con un invecchiamento precoce."
La nutrizione, fattore "esterno" che influenza in modo drammatico e decisivo il nostro sviluppo e sopravvivenza in salute, unita all’integrazione alimentare, sono due elementi chiave nella partita che si gioca ogni giorno con la Longevity – precisa Antonio Molina, Responsabile Nutrizione di UDINESE Calcio e Watford FC – " come allenatori di una squadra di calcio, dobbiamo mettere in campo 11 titolari e preparare adeguatamente la nostra panchina, con principi attivi che siano in grado di contrastare la squadra avversaria."
A tutto questo si aggiunge l’importanza delle attività di mindfulness. "Si stima infatti che il 95% della nostra attività cognitiva sia inconsapevole" ha spiegato Sonja Ongaro, Psicologa e Coach certificato. "Non accorgersi di quello che si sta facendo porta a un azzeramento pericoloso del controllo su sé stessi. Essere in grado di focalizzarsi sul qui e ora, evitando i pensieri negativi legati al passato e al futuro aiuta ad osservare la realtà senza giudizio entrando in relazione con sé stessi ed evitando così fenomeni di stress che influiscono sul benessere fisico".
"Il mito da sempre fa da apripista alla scienza" - così esordisce Maddalena Adorno, CEO di Dorian Therapeutics e docente presso Stanford University continuing Studies - "il futuro degli studi sulla longevity è comprendere e modulare la fisiologia del corpo umano al fine di portarlo l’uomo ad una Longevity strutturalmente profonda, l’epigenetica è una chiave importante per poter allungare la propria vita in salute, Healthspan."
"I processi neurobiologici che controllano le nostre decisioni sono oggi più che mai oggetto di conoscenza da parte della scienza. La forza di volontà - che muove ogni gesto umano – è destinata a esaurirsi se non è spinta dalla gratificazione. Reinterpretando i processi e le scelte decisionali è possibile attivare la propria epigenetica secondo lo schema stimolo-desiderio-gratificazione-risposta per condurre una vita sana e lunga" ha concluso Filippo Ongaro, ex medico degli astronauti e ideatore del metodo Ongaro.
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